Hikikomori. Cosa c’è dietro questa strana parola

Hikikomori è una parola giapponese che ha iniziato a diffondersi alla fine degli anni Ottanta. Indica un fenomeno in preoccupante ascesa non solo nel mondo giovanile. Nasce dalla combinazione di due termini: il verbo hiki, che significa tornare indietro, e komoru che significa entrare. Già questo ci fa intuire a quali problemi si fa riferimento. Ma vediamo meglio come si manifesta e chi colpisce.
Chi ne è più colpito
L’hikikomori è un vero e proprio disturbo che si caratterizza perché chi ne è colpito manifesta:
- Marcato isolamento sociale nella propria abitazione
- Isolamento sociale continuo per almeno 6 mesi
- Significativa compromissione funzionale o disagio associato all’isolamento sociale
Ne sono colpiti principalmente quegli adolescenti o giovani adulti, prevalentemente maschi – ma anche donne e adulti – che a un tratto, di fronte al timore del fallimento, scelgono la solitudine e vivono una situazione di ritiro sociale restando chiusi nelle loro camere per periodi più o meno lunghi. Può trattarsi di giorni, mesi o addirittura anni. Questi giovani rifiutano di comunicare con l’esterno, arrivando a escludere dai contatti la loro stessa famiglia. Fanno un uso compulsivo di Internet, dal quale si distaccano solo per soddisfare i bisogni fisici primari, che può superare le 12 ore giornaliere.
Quando l’isolamento dura per un periodo superiore ai 6 mesi si parla di “sindrome hikikomori” e quindi di un fenomeno che ha raggiunto una evidente gravità. Se l’isolamento va dai 3 ai 6 mesi c’è un rischio che deve suscitare attenzione e che va sotto il nome di “pre- hikikomori”.
Ci sono diversi livelli di gravità
I livelli di gravità possono essere diversi:
- Lieve, se la persona lascia occasionalmente la propria casa (2-3 giorni/settimana);
- Moderato, quando il giovane raramente esce dalla propria casa (1 giorno/settimana o meno);
- Grave, allorchè il ragazzo lascia raramente una singola stanza.
Per evitare generalizzazioni inopportune è bene dire che non si può parlare di hikikomori quando le persone lasciano la loro casa frequentemente, cioè 4 o più giorni alla settimana.
Curiosità
Una graphic novel che parla del fenomeno degli hikikomori e cerca di indagarne le radici profonde è “Il re escluso”. Il protagonista di questa storia è un adolescente che non ha un’infanzia traumatica. È brillante, bravo a scuola, amatissimo dalla famiglia, stimato dagli insegnanti, pieno di amici. Cresciuto nel mito della perfezione, davanti alle prime difficoltà sperimenta incertezza e delusione, fino a chiudersi in se stesso. Smette di andare a scuola e resta per 6 anni isolato nella sua camera trascorrendo le giornate davanti ai videogiochi.
AISME è équipe riconosciuta (Prot. n. 119762 del 24/07/2024). Se hai biosogno di una valutazione specialistica, puoi contattarci: offriamo un servizio completo di diagnosi, certificazione e supporto personalizzato.