Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA): cos’è e come riconoscerlo

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano una delle principali sfide per studenti, famiglie e insegnanti. Nonostante si tratti di condizioni piuttosto diffuse, è ancora frequente la difficoltà nel riconoscerle e nell’intervenire in modo adeguato. In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su cosa sono i DSA, come si manifestano e quali segnali possono aiutare a identificarli precocemente.

Cos’è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento?

Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento è una condizione di origine neurobiologica che compromette alcune abilità specifiche legate ai processi di lettura, scrittura e calcolo, pur in presenza di una normale intelligenza generale e di adeguate opportunità educative.

I principali DSA riconosciuti dalla Legge 170/2010 in Italia sono:

 

  • Dislessia: difficoltà nella lettura (lenta, poco accurata e spesso non automatica)
  • Disortografia: difficoltà nella scrittura, con errori ortografici ricorrenti
  • Disgrafia: difficoltà nella realizzazione grafica della scrittura (forma delle lettere, impugnatura, orientamento)
  • Discalculia: difficoltà nelle abilità di numero e di calcolo (comprensione del valore numerico, operazioni, problemi)

Come riconoscerlo: i campanelli d’allarme

Il riconoscimento precoce dei DSA è fondamentale per poter attivare percorsi didattici personalizzati e strumenti compensativi che permettano agli studenti di apprendere con serenità e successo.

Ecco alcuni segnali da non sottovalutare:

 

  • Alla scuola dell’infanzia:
    • Ritardo nello sviluppo del linguaggio
    • Difficoltà a memorizzare filastrocche o sequenze (giorni della settimana, numeri, ecc.)
    • Scarsa coordinazione nei movimenti fini e nella manualità
  • Alla scuola primaria:
    • Difficoltà persistenti nella lettura o nella scrittura
    • Confusione tra lettere simili (p/b, d/q)
    • Scrittura illeggibile o troppo lenta
    • Errori frequenti nei calcoli, difficoltà con le tabelline
    • Frustrazione, ansia o rifiuto scolastico
  • Alla scuola secondaria:
    • Discrepanza significativa tra l’orale e lo scritto
    • Affaticamento nello studio, bisogno di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti
    • Uso costante di strategie di evitamento

La diagnosi

Per una diagnosi accurata è necessario rivolgersi a professionisti specializzati (neuropsichiatri infantili, psicologi o logopedisti) che, attraverso test standardizzati, potranno identificare il disturbo e redigere una relazione diagnostica. La diagnosi può essere fatta a partire dalla fine del secondo anno della scuola primaria.
Una volta accertata la presenza di un DSA, la scuola deve attivare un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che include misure compensative (strumenti per facilitare l’apprendimento) e dispensative (esonero da alcune prestazioni non fondamentali per l’obiettivo di apprendimento).

Cosa fare dopo la diagnosi

Ricevere una diagnosi di DSA è il primo passo verso un percorso di consapevolezza e supporto. Ma cosa succede dopo?

Ecco i passaggi fondamentali:

  • Consegna della certificazione alla scuola: la diagnosi deve essere presentata alla segreteria scolastica, che ha il compito di attivare un percorso educativo personalizzato.
  • Piano Didattico Personalizzato (PDP): il consiglio di classe, in accordo con la famiglia e con l’eventuale équipe che ha redatto la diagnosi, stila un PDP. Questo documento definisce:
    • Strumenti compensativi (come sintesi vocali, mappe concettuali, calcolatrice, ecc.)
    • Misure dispensative (es. esonero dalla lettura ad alta voce, riduzione dei compiti scritti)
    • Strategie didattiche e verifiche adattate
  • Supporto psicopedagogico e logopedico: a seconda delle necessità, può essere utile attivare un percorso di potenziamento delle abilità scolastiche o un supporto emotivo per affrontare le difficoltà legate all’autostima o all’ansia scolastica.
  • Collaborazione scuola-famiglia: il successo del percorso dipende molto dalla comunicazione tra genitori, insegnanti e specialisti. Partecipare agli incontri, condividere osservazioni e monitorare insieme l’andamento scolastico è fondamentale.

Follow-up: in alcuni casi, può essere utile prevedere una rivalutazione periodica per aggiornare il PDP o adattare il tipo di intervento alle nuove esigenze dello studente.

I DSA non sono una malattia, ma un diverso modo di apprendere. Con il giusto supporto, ogni bambino con DSA può esprimere pienamente le proprie potenzialità e affrontare il percorso scolastico con successo. La conoscenza e il riconoscimento precoce sono i primi passi per costruire una scuola davvero inclusiva.

AISME è équipe riconosciuta per il rilascio di certificazioni di Disturbo Specifico dell’Apprendimento valide a norma di legge (Prot. n. 119762 del 24/07/2024). Se sospetti la presenza di un DSA o desideri avere una valutazione specialistica, puoi contattarci: offriamo un servizio completo di diagnosi, certificazione e supporto personalizzato.